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SENTIERO DEI FIORI ‘Claudio Brissoni’ con quota 2222 m sopra il Passo di Corna Piana (2130 m) ad anello da Capanna 2000 il 9 luglio 2020 Le pendici del Monte Arera ogni estate si colorano di spettacolari fioriture: un giardino botanico d'alta quota lungo cui si snoda un bel sentiero. Nel Parco delle Orobie Bergamasche tra Valle Brembana e Seriana, in Alta Valle Serina, nel Comune di Oltre il Colle (BG) Il ‘Sentiero dei fiori ‘Claudio Brissoni’, escursionistico e non impegnativo (se non su brevi tratti) si sviluppa in giro ad anello. Nel suo percorso alto attraversa, ad una quota media di 2000 m., i ghiaioni della Val d’Arera e del Mandrone sfiorando alla base le incombenti pareti rocciose dell’Arera e della Corna Piana per concludersi al Passo Branchino. Nel percorso basso, lungo un agevole sentiero, si snoda sulle coste erbose dell’alta Val Vedra e sui gradoni rocciosi degli ultimi contrafforti dell’Arera. Il giro completo ad anello si può percorrere in circa 4 ore di buon passo, a queste va aggiunto il tempo di salita dai punti di partenza (Alpe Arera, Baite di Mezzeno, Valcanale) e, per chi non si accontenta, bella l’aggiunta al percorso normale della salita al Passo di Corna Piana (2130 m) ed oltre fino alla quota 2222 m, come stavolta mi son sentito di fare. Il "Sentiero dei Fiori Claudio Brìssonì" si può raggiungere scegliendo uno dei percorsi sotto indicati: - da Oltre il Colle (1038 m): da sud, dal Rifugio Capanna 2000 (Oltre il Colle), raggiungibile a piedi in circa 40 minuti , partendo dal parcheggio in Alpe Arera (1600 m), presso il Rifugio privato S.A.B.A., raggiunto quest’ultimo da Zambla Alta (Plassa) di Oltre il Colle su nuova strada asfaltata in auto con ticket di 4€ - da Roncobello (1009 m): superata la frazione di Capovalle si sale in auto per la carrozzabile fino al parcheggio alle Baite di Mezzeno (1592 m)–(ticket di 2€) e si prosegue lungo il sentiero CAI n. 219 fino al passo Branchino (1821 m). - da Valcanale (987 m): si segue la strada sterrata che s'inoltra nel bosco fino a 1100 m circa. Lasciata qui l'auto si imbocca a destra un'ampia mulattiera; giunti al rifugio Alpe Corte (1410 m), si segue il sentiero CAI n. 218 che porta al Passo Branchino (1821 m). MIO PERCORSO Sono in solitaria stavolta. Il 9 luglio 2020 , giornata di bel tempo estivo anche se con nuvole e nebbie nel pomeriggio. Dal parcheggio d’Alpe Arera (1600 m) , raggiungo, seguendo il sentiero 221, il Rif. Capanna 2000, incontrando già qui interessanti fioriture. Mi avvio, poco sopra il rifugio, a sx, sul Sentiero alto dei fiori (segnavia CAI 244 ) percorrendo un primo tratto pianeggiante che porta in Val d’Arera , dove il sentiero attraversa i macereti degli ampi ghiaioni che offrono preziose fioriture. l’aglio d’Insubria. Salito al Passo di Gabbia (2050 m) davanti a me, alla base di possenti bastioni di roccia, si estendono i vasti ghiaioni dolomitici del Mandrone, che attraverso su un sentiero in falsopiano tra i macereti: questo tratto è ricco di specie dai colori appariscenti e spettacolari, come il giallo moro del papavero dorato, quest’anno in grande fioritura; anche le pareti di roccia partecipano alla scenografia, ospitando nella loro cavità inattese meraviglie. Al bivio dei sent. 244 e 218, intendendo aggiungere un qualcosa in più rispetto all’anello normale, proseguo sul 244 fino a raggiungere il Passo di Corna Piana (1230 m), anzi salgo ben oltre, imboccando il sentiero che porta alla salita ‘Variante alpinistica’ in Arera dal versante nord, che seguo fino alla quota 2222 m., dove mi fermo per il pranzetto al sacco con davanti le possenti pareti rocciose del versante nord d’Arera con vista verso la cima e il Passo di Corna Piana sottostante. Ho modo qui, oltre che di godere lo spettacolo del panorama, di rivedere la parte iniziale della ‘Variante alpinistica’ in Arera, fatta nel 2011. Mi abbasso poi al Passo di Corna Piana (2130 m) per rientrare nel Sentiero di fiori sul sent. 218. Attraversati i ghiaioni, percorro senza perdere quota un pascolo in parte sassoso, poi il sentiero riprende a salire alla base dei contrafforti meridionali della Corna Piana, inerpicandosi tra estese fioriture fino alla Bocchetta di Corna Piana (2078 m), dove, sull’adiacente cimetta panoramica è posta una panoramica croce con campana. Dalla bocchetta scendo al Passo Branchino (1821 m) , all’inizio per disagevole sentiero sul pietrame del ghiaione ovest della Corna Piana, poi per comoda traccia. Bella la vista del sottostante Lago Branchino, che, allungando un po’ il percorso, si potrebbe raggiungere per una meritata sosta ristoratrice al vicinissimo rifugio omonimo (1787 m). Io, per tempi ristretti, dopo breve sosta al passo, imbocco il sentiero 222 e, superate le Malghe e Baite Branchino , raggiungo il Passo di Val Vedra (1849 m) godendo lo spettacolo della Corna Piana baciata dal sole. Proseguo poi in lieve saliscendi tagliando le coste erbose dell’alta Val Vedra, dove nel verde spiccano, tra gli altri, il rosa intenso del rododendro irsuto, il giallo luminoso dei botton d’oro, il viola del fiordaliso alpino e il rosso cupo della nigritella. Seguono tratti alternati di salita e discesa finché entro negli estremi lembi della Val d’Arera per giungere, dopo un’ultima breve salita, poco sotto il Rif. Capanna 2000, dove l’anello del Sentiero dei fiori si conclude. Scendo quindi infine al parcheggio d’Alpe Arera, contento della bella escursione con anello completo del Sentiero dei fiori, percorso con l’aggiunta della salita opzionale alla quota 2222 m oltre il Passo di Corna Piana, all’inizio della’ Variante alpinistica’ per la nord d’Arera. Per altre informazioni dettagliate puoi consultare il mio libro ‘I più bei sentieri della Lombardia Centrale, di Piero Gritti e Sergio Papucci, Ed. Blu-Torino 2014 alle pag. 187-189 |
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